Le donne migranti che sono arrivate e continuano ad arrivare nel nostro paese sono in larghissima maggioranza vittima di violenza. Hanno subito violenza nel loro paese di origine, ed è spesso il motivo per cui decidono di partire. Hanno subito stupri, stupri di gruppo, torture durante il viaggio. In tante sono state costrette a prostituirsi per riuscire a pagare i trafficanti e proseguire fino in Italia. A volte continuano a subire violenza nel nostro paese.
In collaborazione con Unhcr, i centri antiviolenza della rete D.i.Re hanno avviato il progetto Leaving violence. Living safe che ha permesso a donne migranti richiedenti asilo e rifugiate di essere accolte e sostenute nel percorso per riprendere in mano la propria vita.
Il 10 dicembre 2019, Giornata internazionale dei diritti umani e ultimo giorno della mobilitazione delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne che si è aperta il 25 novembre, alla Casa internazionale delle donne, D.i.Re presenta i risultati del progetto Leaving violence Living safe che ha portato i centri antiviolenza a ripensare la propria metodologia di accoglienza imparando dalle storie delle migranti richiedenti asilo e rifugiate. Esperte, operatrici e mediatrici culturali rileggono la violenza con gli occhi di chi viene da lontano e ora cerca il suo posto in Italia.
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